Consulenza Finanziaria-Patrimoniale

Premessa

Consulenza Finanziaria significa analisi del patrimonio nel suo complesso e della situazione professionale/aziendale e familiare .

La Consulenza Finanziaria si distingue, anche, in primaria (diagnosi) e secondaria (ricetta) . La prima ha per oggetto gli investitori, la seconda si limita ai soli prodotti.

La consulenza primaria è il supporto scientifico indispensabile per i processi d’investimento del risparmiatore. E’ l’applicazione dei principi dell’economia comportamentale e delle risultanze dell’economia sperimentale che considerano l’uomo “reale” anche nelle sue componenti emotive e non solo razionali, come invece semplificato dall’economia neo-classica.

Le nuove teorie descrivono come le rappresentazioni mentali (prima) ed i calcoli mentali (dopo) strutturino le preferenza, che determinano le scelte d’investimento.

Principio fondamentale : le preferenze (guidate dalle percezioni e dalle credenze) e la loro ottimizzazione, vengono prima delle performance dei prodotti e la loro massimizzazione.

La consulenza finanziaria primaria per essere completa, deve poter mettere l’investitore nella condizione di sperimentare la conoscenza di se stesso e delle proprie reazioni di fronte ad eventi temuti, prima d’intervenire con investimenti effettivi in particolari mercati o in prodotti con i quali non ha la necessaria dimestichezza.

La non conoscenza di quanto l’economia sperimentale e comportamentale hanno evidenziato e la mancanza di tecnologie specialistiche, impediscono di costruire “portafogli comportamentali dinamici” , ma unicamente “portafogli tecnici” , che interpretano un solo aspetto del modo d’essere e di comportarsi del risparmiatore nelle sue decisioni d’investimento.

La consulenza primaria è l’unico antidoto contro la creazione di portafogli scientificamente incompleti perché basati solo su principi tecnici.

Un patrimonio non è un “mucchio di soldi “ come un cliente non è “numero qualsiasi” ma bensì rispettivamente sono nel primo caso : una vita di sacrifici lavorativi ; nel secondo caso : una persona con una vita di lavoro alle spalle , una famiglia da proteggere, dei sogni da realizzare .

Il denaro è una sommatoria di fatiche lavorative , rappresenta una sicurezza presente e futura  per le esigenze personali e della famiglia .

Consulenza significa :

  • libertà : di poter scegliere senza vincoli e conflitti d’interesse ;
  • relazione : potersi relazionare con un esperto al tuo servizio ;
  • impegno : incentrarsi sui valori di eticità, trasparenza e responsabilità ;
  • innovazione : lo sguardo al futuro per cogliere ogni opportunità e novità .

Significa assistere i clienti nella gestione consapevole dei loro patrimoni , partendo da una attenta analisi delle reali esigenze e del profilo di rischio .

Consulenza significa un servizio mirato e personalizzato che nel tempo si trasforma in educazione finanziaria per assistere i clienti nelle decisioni più importanti .

Un rapporto esclusivo e di lungo periodo che ha l’obiettivo di individuare , in totale libertà, le strategie e le soluzioni più adatte alle esigenze del cliente ed al suo profilo .

Essere in grado di analizzare e valutare il complesso delle attività bancarie, finanziarie, assicurative e previdenziali dei clienti , ed impegnarsi giorno dopo giorno per creare valore e sicurezza .

 

 

Un sondaggio fra investitori/risparmiatori ha rilevato quanto segue :

1)Oggi come oggi, nella scelta di prodotti d’investimento, a quali aspetti presterebbe maggiori attenzioni? Quali ritiene più importanti?

Hanno risposto principalmente : il 43% protezione capitale investito ; 33% rendimento garantito minimo ; 20% costi contenuti . Morale : le caratteristiche dei prodotti continuano a guidare le scelte degli investitori.

2)Secondo lei, oggi, scegliere come investire i propri risparmi è diventato più facile o difficile rispetto a qualche anno fa?

Hanno risposto principalmente : 56% è diventato più difficile ; 27% non è né più facile né più difficile. Morale : prendere decisioni finanziarie è diventato più difficile.

3)Quanta parte dei suoi risparmi sarebbe disposto a investire per obiettivi di lungo termine e cioè con un orizzonte di almeno 10 anni ?

Hanno risposto principalmente : 60% non investirebbe ; 30% meno del 20% . Morale : il lungo termine come orizzonte temporale resta un miraggio.

4)In particolare che cosa la convicerebbe ad investire/investire di più, sul lungo termine ?

Hanno risposto principalmente : 39% la possibilità di riavere i soldi in caso di necessità ; 32% niente , 10 anni sono un orizzonte temporale troppo lungo . Morale : creare una riserva per i momenti di necessità resta prioritario.

5)Lei quanto tempo alla settimana dedica alla informazione finanziaria e/o alla gestione dei suoi risparmi?

Hanno risposto principalmente : 65% non si dedica a questa attività ; 35% meno di un’ora . Morale : si dedica ancora poco tempo ai propri investimenti.

6)Quali ritiene che siano le fonti più adatte ad aiutarla nella gestione del suo denaro/delle sue scelte di investimento?

Hanno risposto principalmente : 82% le persone dell’Istituzione di riferimento (consulente/addetto commerciale, direttore, sportellista, private banker, agente/promotore assicurativo); 6% promotore/consulente indipendente. Morale : il consulente resta comunque un punto di riferimento.

Sempre lo stesso censimento ha messo in luce :

  • cala il bacino degli investitori : 52% nel 2001 , 26% nel 2014 ;
  • aumenta la soddisfazione per i risultati : dal 27% del 2012 al 51% del 2014 .

 

Questo sondaggio mette in luce che :

la principale preoccupazione degli italiani è realizzare i propri desideri di vita, piccoli o grandi che siano. Vogliono sapere se possono (e come possono) soddisfare i propri bisogni concreti. Sono bisogni che richiedono un nuovo linguaggio al mondo della consulenza finanziaria lontano dai tecnicismi dei mercati finanziari e dalle narrazioni che fino a qualche anno fa stimolavano i risparmiatori. Per avvicinare le famiglie al risparmio serve una nuova e diversa attenzione al cliente e un linguaggio chiaro e comprensibile.

Si riscontra un forte interesse per la consulenza finanziaria, in modo particolare quella di base, rivolta ad aiutare i risparmiatori con i progetti reali della propria vita (l’acquisto di una casa, la costruzione di una “dote” per i propri figli, la pensione) .

Tavola nr.13

 

In sostanza, come si passa dagli obiettivi di vita a quelli d’investimento?

Servono competenze tecniche ma anche ascolto e dialogo. Affiancare, ascoltare e interpretare e soltanto dopo suggerire, pianificare, e monitorare. Sono queste le attività che devono contraddistinguere la figura di elevata professionalità del consulente finanziario, chiamato a svolgere oggi una funzione di “advisor” a tutto tondo e con un obiettivo ben preciso: supportare il cliente (e la sua famiglia e/o azienda) a individuare il piano d’investimento più congruo in vista dei propri progetti di vita.

Negli ultimi trent’anni questa professione è stata protagonista di un’evoluzione continua dettata da : l’innovazione normativa dell’industria del risparmio gestito, i cambiamenti introdotti nella distribuzione dei servizi finanziari, una rivoluzione di prospettiva. Di fatto il consulente è passato da “consulente-venditori di prodotti” a “consulente-propositore di progetti” attribuendo così a questa professionalità anche un importante impatto etico e sociale.

Spesso il risparmiatore/investitore viene tradito dalle sue emozioni, consce ed incosce e quindi pecca d’irrazionalità, frutto a sua volta di false convinzioni o poca conoscenza della finanza.

Lo studio della finanza comportamentale aiuta a comprendere ciò che per assunto è poco controllabile e perciò come e in quale misura le emozioni, consapevoli e non, possono influenzare le scelte d’investimento.

Ecco che il consulente ha l’obbligo di ascoltare e cercare di comprendere i desideri, gli obiettivi del cliente , aiutandolo a comprendere il suo profilo di rischio e a tradurre gli obiettivi di vita in obiettivi di risparmio/investimento, conducendolo così a decisioni di investimento più consapevoli e coerenti . Inoltre il consulente accompagnerà il cliente nel suo ciclo di vita monitorando ed adattando le scelte ai cambiamenti che potranno avvenire .

Il bravo consulente finanziario, oltre a conoscere mercati , prodotti e quindi tecnicismi finanziari,  deve dotarsi delle capacità empatiche (doti di un bravo medico internista). Le terapie dipendono dalla capacità d’ascolto (anamnesi) anziché solo da esami strumentali , affinando le abilità relazionali-comunicazionali.

La crisi finanziaria ha messo in luce la vulnerabilità di approcci consulenziali basati esclusivamente sui paradigmi tradizionali della teoria finanziaria ( i portafogli) ed ha enfatizzato l’efficacia dell’approccio “comportamentale” . Quest’ultimo si basa sul riconoscimento delle tipiche distorsioni cognitive ed euristiche che influenzano i processi decisionali umani (behavioral finance) .

Quindi sempre più importanza assume una consulenza “a misura” di cliente ; ognuno di noi ha esigenze, obiettivi, progetti, stili di vita diversi uno dall’altro.

 

In conclusione, i contenuti della consulenza finanziaria sugli investimenti nel tempo cambiano nel seguente modo :

Da “portafoglio tradizionale” con focus sui mercati

-%azioni

-%titoli obbligazionari a medio-lungo

-%titoli a breve

-%liquidità

A “portafoglio comportamentale” con focus sul cliente

-Sicurezza

-Progetti

-Rendimento

Il tutto con max rischio tollerabile.

La Consulenza Finanziaria esclusiva sugli investimenti procede in modo schematico nel seguente modo :

  • definisce le preferenze dell’investitore
  • ottimizza le preferenze all’interno delle tipologie d’investimento con la distribuzione delle risorse in base alle preferenze-pesi definiti per categorie d’investimento
  • minimizza il rimpianto : prevenzione e controllo del rischio per governare le potenziali perdite
  • ottimizza la performance
  • gestisce l’instabilità dinamica delle preferenze del risparmiatore : l’obiettivo della consulenza finanziaria consiste nel considerare il criterio del rendimento psico-economico delle tipologie e categorie d’investimento come elemento strutturale per la “gestione dell’investitore”.

 

In sostanza ed in modo semplificato, la consulenza si articola nelle seguenti fasi :

  • analisi del  portafoglio esistente
  • individuazione del corretto profilo rischio/rendimento
  • predisposizione di portafogli modello personalizzati
  • movimentazioni suggerite attraverso comunicazioni in tempo reale
  • monitoraggio continuo dell’andamento del portafoglio modello personalizzato
  • rendicontazione consolidata
  • operazioni spot

 

Ovviamente quando si parla di consulenza finanziaria evoluta, non si parla solo di esigenze d’investimento ma anche di esigenze che possono andare oltre, abbracciando in un certo senso tutte le esigenze personali-famigliari-aziendali correlate agli interessi finanziari-patrimoniali degli investimenti-rischi-destinabilità-separatezza-tutela del patrimonio.

 

In breve si passa da CONSULENTE  FINANZIARIO    a    CONSULENTE  FINANZIARIO – PATRIMONIALE

 

A tal proposito, per le correlazioni si invita ad approfondire :

Area Principale-Educazione Finanziaria-Formazione

Area Approfondimenti-Privati-Pianificazione FinanziariaPianificazione Patrimoniale
Aziende – Pianificazione Patrimoniale

 

Chi è il Consulente Finanziario e come opera

Consulente deriva dal latino “consulere” che significa deliberare.

Ma non è possibile deliberare nulla se prima non si è conosciuta, analizzata la materia.

E’ un professionista che possiede le conoscenze e le competenze professionali; acquisendo una serie di informazioni (che il cliente gli deve dare con assoluta trasparenza nel suo interesse) quali ad esempio (le più importanti ma è chiaro che essendo una analisi soggettiva ce ne possono essere molte altre) : il livello di conoscenza del mercato finanziario, la situazione patrimoniale, le primarie necessità economiche e di risparmio, le esigenze , gli obiettivi, la situazione debitoria, il profilo di rischio personale, ecc… , fornisce un progetto personalizzato e su misura, condividendolo con il cliente, e , successivamente aiutando lo stesso  a metterlo in pratica indicando gli strumenti opportuni selezionando i migliori sul mercato ; infine monitorando la situazione nel tempo e stabilendo gli opportuni cambiamenti al mutare delle esigenze e/o degli obiettivi.

E’ una figura nuova per il mercato italiano, che più di dieci anni fa vedeva operativi solo soggetti legati al mondo della distribuzione come i promotori finanziari(agenti di vendita monomandatari) e  i dipendenti bancari, oltre che altri soggetti legati al mondo della distribuzione di prodotti assicurativi.

 

Ma chi sono i consulenti finanziari indipendenti remunerati esclusivamente a parcella ( fee only) ?

Sono professionisti, svincolati da banche e reti, che operano in assenza di conflitti di interesse, perché la loro attività non è legata alla vendita di prodotti finanziari e previdenziali ; questi soggetti non “toccano” il denaro dei clienti i quali eseguono direttamente ed autonomamente le operazioni d’acquisto e vendita di strumenti finanziari utilizzando il proprio intermediario (istituto di credito) . In finanza la vendita di un prodotto implica il trasferimento al cliente di rischi e commissioni : più alto è il livello di rischio trasferito, maggiori sono le provvigioni che vengono incassate da chi ha creato e da chi ha collocato il prodotto stesso.

 

Il consulente indipendente invece non fa attività di collocamento, come avviene per altre figure che operano nel settore finanziario, e il suo compenso è dovuto solo dal proprio cliente per l’attività professionale che svolge.

 

In Italia nel 2007 con l’entrata in vigore della MIFID viene recepita questa figura (ma solo in presenza di raccomandazioni personalizzate di acquisto e vendita di strumenti finanziari), ma a distanza di dieci anni ancora non è stato avviato definitivamente l’Albo specifico. In altri paesi (special modo anglosassoni come Stati Uniti e Gran Bretagna) tale figura è già consolidata da diversi anni con un enorme successo .

 

Nel frattempo, in questi anni, la domanda di mercato si è evoluta : da un approccio strettamente legato al supporto nella gestione del patrimonio finanziario del cliente, fino ad un servizio di pianificazione completo che coinvolge i vari elementi che compongono il patrimonio della famiglia.

 

Da qui il passaggio da  :   CONSULENTE FINANZIARIO  a   CONSULENTE FINANZIARIO-PATRIMONIALE.

 

All’entrata in vigore della MIFID solo i professionisti che erano attivi a quell’epoca ,  possono anche prestare il servizio di “raccomandazione personalizzata” (autorizzazione dell’Autorità di Vigilanza nel periodo transitorio, che dura “sich” da dieci anni ! ) ; le altre prestazioni (accessorie) non hanno bisogno di essere soggette ad autorizzazione : detta consulenza generica senza raccomandazioni personalizzate d’acquisto e vendita di strumenti finanziari d’investimento fuori dalla competenza MIFID.

 

Comunque da maggio 2016 gli Organi decidenti hanno disposto che la Consulenza Finanziaria sotto egida MIFID (con servizio di “raccomandazioni personalizzate” per strumenti d’investimento) sarà così

strutturata   :

l’ Albo sarà tenuto dall’Organismo Consulenti Finanziari (OCF) ex APF (  Albo Promotori Finanziari) che sarà differenziato in tre elenchi :

-consulenti abilitati all’offerta fuori sede (già denominati promotori finanziari, ed operano con un mandato di un intermediario) ;

-consulenti finanziari autonomi ( cosiddetti fee only , pagati dal cliente ed operano senza un mandato di un intermediario) ;

-società di consulenza finanziaria (SCF ) .

 

“Consulenza” è oggi un termine spesso abusato in tema di investimenti, usato quasi sempre in senso astratto. Nemmeno il sistema normativo e regolamentare aiuta a chiarire l’argomento : è infatti in ritardo rispetto all’evoluzione delle aspettative del pubblico. Il sistema è poi influenzato, contraddittoriamente, dai grandi players di mercato, operanti-per ragioni di controllo-contemporaneamente nella gestione e nella distribuzione dei prodotti e servizi, anche a costo di sostenere l’immagine negativa derivante dai pesanti conflitti d’interesse potenziali.

Il rapporto dell’investitore con gli intermediari cui sono affidate le operazioni di investimento è spesso di tipo conflittuale per ragioni diverse :

-la natura dei beni (mobiliari, immobiliari, ecc..) che l’investitore può decidere di sostituire;

-la disponibilità di prodotti e servizi di terzi ;

-le condizioni economiche praticate;

-i conflitti d’interesse;

-la concorrenza.

La reale neutralità non si verifica semplicemente nella scelta dell’intermediario, ma anche nella verifica della corrispondenza del prodotto/servizio prescelto rispetto all’esigenza da soddisfare.

 

La neutralità raggiunge le sue massime potenzialità quando si considerano anche soluzioni tecniche e giuridiche innovative, che vanno ben oltre la tradizionale allocazione finanziaria.

La consulenza neutrale (CONSULENZA FINANZIARIA-PATRIMONIALE) , dunque, presuppone un elevato livello di competenza: specializzata e multi specialistica.

 

Tavola nr.14

Operatività

La consulenza di qualità è un perno delle strategie di welfare individuale.

Il rischio è che il contenuto del servizio consulenziale rifletta esclusivamente le “opinioni” che ciascuno ha al riguardo. Opinioni che, per quanto legittime e rispettabili, possono essere anche poco consistenti sotto il profilo scientifico e metodologico. Purtroppo la consulenza sembra essere ancora una “opinione” e non un vero paradigma professionale…

Un passo decisivo è stato fatto nel 2005 con la definizione dell’ISO 22222 che rappresenta la norma internazionale che definisce i requisiti di qualità dell’attività del pianificatore finanziario personale, ossia il modello professionale del consulente finanziario e più evoluto del consulente finanziario-patrimoniale.

 

Così la consulenza finanziaria-patrimoniale alle famiglie assume una identificazione metodologicamente precisa e consistente : la pianificazione finanziaria economica patrimoniale personale.

 

In termini generali, la pianificazione finanziaria consiste nella definizione degli obiettivi di vita del cliente, ordinati per priorità, e nella conseguente ripartizione delle risorse, economiche e finanziarie, attuali e future, finalizzate al loro raggiungimento.

Tale interpretazione è particolarmente importante laddove numerose esperienze empiriche e ricerche internazionali evidenziano che ciò è il principale fattore di creazione di ricchezza delle famiglie in quanto, in tal modo, esse possono esercitare più efficacemente la capacità di controllo sul proprio budget che non può essere esercitata nel caso il risparmio non sia finalizzato ma semplicemente accumulato.

Il servizio è interpretato come un processo che aiuta i risparmiatori ad acquisire i propri obiettivi finanziari, laddove la norma internazionale ha specificato sia la metodologia che i comportamenti etici, le competenze e l’esperienza professionale richiesta agli operatori stessi.    

 

 

Il servizio  di  Consulenza Finanziaria-Patrimoniale 

Premessa

La direttiva europea “MIFID “ ha ormai definito il quadro regolamentare e normativo della prestazione del servizio di consulenza .

Perchè la Consulenza finanziaria-patrimoniale ?

Si parte dall’assunto che ognuno deve fare il proprio mestiere :

i governi devono informare , i cittadini devono essere educati a riconoscere i propri bisogni e…ci vogliono medici professionali : da qui il focus sull’educazione finanziaria e sulla pianificazione .

La consulenza di qualità è dunque un perno delle strategie di welfare individuale. Di qui l’attenzione delle Istituzioni Sovranazionali (Ocse ) ma anche dei singoli governi .

Gli sforzi internazionali si muovono verso una consulenza di qualità che sia caratterizzata dalla consistenza scientifica del processo di personal financial planning .

L’Italia non è il fanalino di coda . Ha adottato lo standard internazionale ISO ( aggiungendo l’UNI ) . Il Parlamento  sta discutendo una speciale legge per favorire questo processo portando  nelle scuole una specifica educazione finanziaria .

Perchè educazione finanziaria ?

Riporto una dichiarazione della Dott.ssa Anna Maria Tarantola ( Banca d’Italia ) , la quale ha dichiarato in un intervento al Cnel  : la scarsa conoscenza finanziaria degli italiani si configura “come una vera emergenza nazionale “ .

In Inghilterra sono ancora più avanti :  il governo  e la FSA (Consob inglese) l’11 marzo 2010 hanno annunciato la nascita di un servizio di consulenza finanziaria gratuita ed indipendente per i cittadini inglesi meno abbienti di Londra , ma ugualmente bisognosi , in via sperimentale che poi verrà esteso a tutto il Paese .

Tale progetto  chiamato Money Guidance , parte dal presupposto che solo il 31% della popolazione britannica ha usufruito di un servizio di consulenza finanziaria negli ultimi 5 anni e che il numero dei consulenti è diminuito e si è rivolto più che altro alle fasce abbienti . Ne consegue che la fascia di popolazione con redditi più bassi non riesce ad avere una risposta adeguata .

In Italia una ricerca ha stimato che la consulenza finanziaria  stimola positiva curiosità all’80% delle famiglie intervistate ; 8 risparmiatori su 10 sono interessati a discutere la proposta ; 2 su 10 sono molto interessati ; 4 su 10 valuterebbero l’acquisto del servizio . Un’indagine Eurisko del 2009 riporta : la disponibilità dei clienti a pagare una consulenza finanziaria è quasi ai massimi storici .

 

La consulenza e la pianificazione cambiano quindi stato , passando da servizi economici d’elite a servizi di welfare , incaricati di sostenere oggi e nel futuro il benessere individuale e quello collettivo .

In questa prospettiva  gli anni che viviamo hanno visto mutare il focus del mercato ed i ruoli professionali degli operatori . Negli anni indietro si è dibattuto a lungo della necessità di uscire dalle logiche di prodotto e di rivolgersi al cliente in ottica di servizio . Oggi l’attenzione si concentra sulla sostanza , sulla consistenza scientifica e dunque etica di un SERVIZIO chiamato a dare qualità anche perchè PERNO di un NUOVO SISTEMA SOCIALE , nel quale al “PUBBLICO” che ARRETRA , deve affiancarsi un “PRIVATO” in grado di ASSUMERSI un CARICO di RESPONSABILITA mai come ora nitido e RILEVANTE .

 

La qualità del servizio offerto sarà certamente un decisivo elemento competitivo .

Il rischio è che il contenuto rifletta singole “opinioni” : ad esempio “assenza di conflitti d’interesse”, metafore del tipo “il medico della finanza” , “anteporre gli interessi del cliente ai propri” , ecc…

La nostra opinione è che il contenuto debba avere un “benchmark” internazionalmente riconosciuto e convalidato , un contenuto standard ben definito per una attività così importante per il destino  economico-finanziario del singolo Cliente ma addirittura della intera collettività .

Il contenuto standard è certificato dall’anno  2005 da ISO ( ISO = International Organization for Standardization , un network di istituti articolato in ben 155 nazioni che ha sede in Ginevra e per l’Italia partecipa l’UNI , ente nazionale italiano d’unificazione ) .

L’ISO è una organizzazione che stabilisce gli standard internazionali in ambito economico ,sociale, ambientale che poi solitamente diventano leggi . In definitiva un “ponte “ tra i governi ed i settori produttivi privati del Paese.

 

Nella fattispecie l’ISO 22222 stabilisce lo standard internazionale del “Personal Financial Planning “ , il servizio di pianificazione finanziaria personalizzata , la quale aiuta i Clienti ad acquisire i propri obiettivi finanziari .

 

Lo standard internazionale specifica : la metodologia, i comportamenti etici, le competenze e l’esperienza professionale richieste agli operatori stessi . Definisce dei passaggi sostanziali articolati in 6 fasi che possono ricorrere in più tempo , senza che il processo abbia un esito definitivo , quindi con una manutenzione continua ; spetta al cliente decidere quando terminare il processo . Il “Financial Planner “ deve seguire delle procedure documentate per rispondere compiutamente a tutte le richieste . Un’altra importante considerazione riguarda la documentazione , sempre scritta contenete tutti gli elementi arricchita di reports che descrivono il contenuto della relazione professionale .

In assenza di questo il “servizio” è inconsistente e volatile quanto le eventuali parole su cui poggia .

In definitiva , è una norma con valenza “preventiva” che ha funzione d’informare il consumatore su cosa può chiedere e può attendersi e successivamente verificare  il servizio come è stato fornito . Lo scopo della norma  è quello di rendere i rapporti chiari e di aumentare la conoscenza e la consapevolezza del consumatore ( argomenti molto cari agli Organi di Vigilanza) . Infatti nessuna buona norma può produrre il suo effetto se il consumatore non ne conosce e ne condivide i contenuti .I pilastri fondamentali di una buona norma si possono così elencare : consensualità , democraticità, trasparenza, obbligatorietà .

L’Italia , dal 2008 ha adottato la norma internazionale   ISO 22222    e quindi parliamo della   :    UNI ISO 22222 .

Di seguito elenchiamo sommariamente le 6 fasi , che descrivono il rapporto con il Cliente .

 

Prima fase :

“Definire la relazione professionale”

E’ il cosiddetto quadro entro il quale si svolge la relazione professionale consistente in tre componenti : il “planner” , il Cliente, e le condizioni con le quali viene erogato il servizio .

In relazione al “planner” tre elementi da specificare :

a)obiettivo del servizio di pianificazione finanziaria-patrimoniale offerto;

b)qualifiche ed esperienza professionale maturata;

c)dichiarazione dettagliata del metodo che viene utilizzato in conformità della propria operatività rispetto allo standard UNI ISO 22222 .

In relazione al Cliente 8 classi d’informazione che possono essere raccolte in diversi modi e che formano il “set” informativo :

a)il profilo del consumatore e della sua famiglia ;

b)età , condizioni di salute ed elementi che possono avere un impatto sull’aspettativa di vita ;

c)attività lavorativa;

d)relazioni;

e)posizione finanziaria;

f)situazione assicurativa , previdenziale  pubblica e privata ;

g)necessità immediate;

h)obiettivi a breve, a medio e lungo termine .

In relazione al servizio 6 dichiarazioni :

a)modalità di remunerazione;

b)elementi di conflitti d’interesse;

c)tempi delle fasi e  di rilascio del servizio;

d)durata del servizio;

e)frequenza degli incontri;

f)impegni alla riservatezza circa le informazioni acquisite.    

                                                                                                                                                                                                                                                                                   

Seconda fase :

“Acquisire le informazioni dal cliente e definire obiettivi ed aspettative”

Le informazione già acquisite nella fase precedente vengono utilizzate ed ulteriormente approfondite con altri dettagli del tipo :

a)stato patrimoniale e conto economico personale e famigliare;

b)elementi rilevanti attinenti la gestione del rischio (finanziario e demografico);

c)documenti rilevanti la pianificazione finanziaria;

d)dettaglio di esigenze ed obiettivi, opportunamente quantificati, con le relative scadenze temporali e priorità ;

e)assunzioni circa lo status economico;

f)dati relativi alla tolleranza del rischio finanziario (nei diversi aspetti di rischio di prestazione e di fluttuazione );

g)orientamenti ed attitudini di tipo sociale, etico, religioso ed ambientale .

 

Terza fase :

“Analizzare e valutare lo status finanziario del cliente “

Tale fase può sembrare “pleonastica” ma al contrario rappresenta una qualità fondamentale della consulenza . Infatti , la raccolta delle informazioni può sembrare una fase “rituale” ; la MIFID stessa prescrive un minimo set informativo ma non richiede specificatamente di rendere trasparente il processo di utilizzo delle informazioni e le regole che conducono alla formulazione delle valutazioni di adeguatezza della proposta . Inoltre analisi e valutazioni vanno viste anche in una prospettiva evolutiva , vanno identificati i punti di forza e di debolezza del conto economico e dello stato patrimoniale in relazione ai suoi obiettivi, ai vincoli ed al grado di tolleranza al rischio finanziario nonché alla gestione dei rischi demografici e dei bisogni assicurativi  di tutela , di previdenza e successori . In altre parole si afferma il principio secondo il quale il “financial planner” ha una natura “integrata” e “globale” tra gli aspetti di tutela, indebitamento, investimento, fiscalità e previdenza che è necessario valutare in maniera “comprehensive” . Qualsiasi altra consulenza specialistica a comparti stagni è priva di consistenza .

Infine altro elemento degno di nota è che lo standard  internazionale risulta totalmente convergente con il processo di valutazione dell’adeguatezza prescritto dalla MIFID che impone, appunto, di determinare la coerenza ed il grado di “sostenibilità” economico-finanziario degli obiettivi del cliente .

 

Quarta fase :

“Sviluppare e presentare il piano finanziario”

Elaborare un documento da sottoporre al Cliente per verificare la comprensione e la completezza dell’interpretazione fatta dal planner dei dati ricavati nelle fasi precedenti .Il planner deve essere in grado di spiegare il “perché ” le soluzioni elaborate sono appropriate per il Cliente .

Infine il piano deve dettagliare una lista di raccomandazioni da implementare che dovranno essere discusse insieme al Cliente .

Non si vuole lasciare nulla al caso e soprattutto questa elaborazione non deve essere frutto di soluzioni standard e semplicemente ridotta ad elementi intuitivi del planner che non hanno alcuna base scientifica ed oggettiva .

Tutto questo deve rispondere sempre alle seguenti domande :

chi, che cosa, quando ,dove, perchè, come .

 

Quinta fase :

“Implementare il piano finanziario”

In fase di discussione del piano , si dovrà verbalizzare l’esito della discussione con il Cliente che potrà , accettarla , modificarla, integrarla, differirla o rifiutarla .

Questa fase è importantissima in quanto definisce un significativo ruolo attivo da parte del Cliente a cui si riconosce la responsabilità delle decisioni finali .

 

In caso di difformità il planner dovrà evidenziare in maniera esplicita e trasparenti le conseguenze delle decisioni del Cliente . Infine il planner dovrà assistere il Cliente direttamente e/o indirettamente nella realizzazione delle raccomandazioni in sintonia con i termini degli accordi inizialmente stabiliti .

Attraverso il metodo , il Cliente gioca un importante ruolo attivo; non è più soggetto passivo dell’offerta di prodotti .

 

Sesta fase :

“Monitorare il piano finanziario-patrimoniale e la relazione professionale”

Una volta stabilito il piano e le sue implementazioni , queste , devono essere adattate nel continuo temporale ai cambiamenti dovuti alle diverse fonti di variazione del piano : la situazione del Cliente, lo scenario economico, finanziario, fiscale , normativo e  politico , il tutto coerente con gli obiettivi a suo tempo stabiliti .

Gli eventuali interventi correttivi relativamente a tutto e/o in parte  devono produrre un documento che aggiorna le raccomandazioni evidenziando per ciascuna di esse l’ accettazione , la modificazione, l’integrazione, il rinvio o il rifiuto da parte del Cliente .

 

Il “Personal Financial Planning” è un processo che non ha un esito definitivo, va monitorato, eventualmente adeguato e cambiato nel tempo.

 

Conclusioni.

Oltre alle fasi metodologiche-operative sopra descritte l’ UNI ISO 22222 descrive un corredo di requisiti che il planner deve possedere e mettere in pratica .

Di seguito enunciamo i 10 principi :

-integrità;

-priorità degli interessi del Cliente;

-diligenza;

-osservanza degli standard professionali;

-gestione attenta di ogni conflitto d’interessi;

-comprensibilità nella comunicazione;

-obiettività;

-riservatezza;

-trasparenza in merito alla sua condizione professionale;

-competenza.

Ogni principio implica una serie di riflessi comportamentali straordinariamente importanti che non  devono essere sottovalutati nella loro rilevanza operativa .

Inoltre si definisce una mappa , articolata su diversi livelli cognitivi ( conoscenza, comprensione, applicazione, analisi e valutazione )  che identifica l’insieme strutturato di conoscenze , capacità ed atteggiamenti necessari per l’efficace svolgimento di un’attività di personal financial planning .

 

Vantaggi .

L’assunzione di un metodo di riferimento comporta innumerevoli vantaggi a tutti : planner , Clienti ed Intermediari .

Per i Clienti un’ulteriore elemento di protezione e tutela dei propri interessi , creando un argine a comportamenti poco professionali degli operatori. Una significativa evoluzione culturale del Cliente  relativamente alla sua gestione finanziaria e di conseguenza un grado di fiducia migliore verso l’industria finanziaria e una migliore comprensione dei ruoli e delle responsabilità sia del Cliente che del planner che può prevenire equivoci e confusioni circa le attese verso i risultati del servizio .

Il consulente “simpatetico” con il risparmiatore suo cliente , lo consiglia sia a raggiungere i suoi obiettivi che, in pari misura, ad evitare gli errori assumendo rischi in conflitto con i suoi obiettivi personali e familiari, definendo :

-le relazioni tra le esigenze finanziarie più evidenti ed i relativi rischi ;

-i rapporti tra le esigenze non strettamente finanziarie (consulenza d’impresa, immobiliare, successoria, ecc..) ed i rischi sommersi di tipo socio-demografico e professionale .

Una consulenza personalizzata , specifica e coerente, il piano di gestione del valore viene personalizzato in base ai singoli progetti ed all’orizzonte temporale , mantenendo la coerenza e l’equilibrio ottimale fra :

-l’esigenza di cogliere le nuove opportunità di mercato ;

-la necessità di raggiungere gli obiettivi a lungo termine iniziali .

 

Le aree di bisogno sono rappresentate da una struttura piramidale suddivisa in sei aree iniziando da quella con la base più larga e per finire a quella con la base più ristretta con la seguente successione :

-tutela

-liquidità

-riserva

-previdenza

-investimento

-extra rendimento

L’area tutela racchiude in sé : la continuità patrimoniale , la protezione delle persone , la protezione del reddito . L’area della protezione costituisce la base ma anche il filo conduttore di tutta l’attività di analisi, poiché racchiude in sé i più evoluti requisiti di protezione del patrimonio e della famiglia nel suo insieme.

Inoltre l’importanza di ciascun nucleo tematico non è solo diversa e specifica per ciascun cliente ma può anche variare nel tempo con un livello d’importanza così rappresentato :

-tutela  = priorità alta

-liquidità = priorità media

-riserva = priorità bassa

-previdenza = priorità alta

-investimento = priorità media

-extra rendimento = priorità bassa

 

La valutazione ed il controllo del livello di rischio del portafoglio e il suo monitoraggio nel tempo sono una priorità assoluta .Significa anzitutto proteggere il patrimonio e mirare a farlo crescere nel tempo cogliendo tutte le opportunità offerte dal mercato .

Una squadra di professionisti dedicati all’analisi dei mercati ed all’offerta di soluzioni d’investimento per aiutare i clienti a realizzare i propri obiettivi finanziari .

 

La previdenza oggi è sempre più importante per il venir meno della protezione del Welfare State , quindi accantonare e scegliere lo strumento giusto, anche con vantaggi fiscali previsti dalla normativa di riferimento , per integrare la pensione pubblica e mantenere inalterato il tenore di vita quando non si è più in grado di lavorare .

 

La protezione assicurativa ci rassicura in occasione di situazioni impreviste che possono avere conseguenze sul patrimonio e squilibrare l’economia familiare , scegliendo soluzioni personalizzate per la protezione della persona, della famiglia, dei beni e del patrimonio .

Aiutare i clienti ad interpretare e soddisfare i bisogni nel miglior modo possibile .

 

In sintesi : tutela – riservatezza – esperienza – trasparenza – professionalità – innovazione

Sono i temi distintivi .

 

Il patrimonio più importante che il Consulente gestisce è la fiducia del cliente . Per ottenere questo ci vogliono dei valori importanti  :

-indipendenza

-eccellenza

-integrità

-rispetto

-dedizione al cliente

-consulenza di alta qualità

 

Come si lavora ?

Possiamo dividere il processo lavorativo in 4 fasi :

1)Diagnosi

E’ l’analisi completa delle esigenze e del patrimonio del cliente nella sua globalità.

Ascoltare le esigenze, comprendere le aspettative, analizzare il patrimonio, definire gli obiettivi : l’unico sistema per costruire insieme una strategia davvero su misura .

2)Pianificazione

E’ l’elaborazione delle strategie  di ciascun progetto

Una strategia con metodo consolidato completa di competenze e di soluzioni specialistiche .

3)Proposta

E’ la selezione dei prodotti più indicati ad attuare le strategie di investimento e non  individuali.

Analisi , monitoraggio dei prodotti , scelta specifica in rapporto alle esigenze-rischi-obiettivi-redditività .

4)Monitoraggio

E’ il controllo dell’andamento del portafoglio d’investimento in base a parametri personalizzabili ed alle altre strategie per il conseguimento degli obiettivi.

Selettività e capacità di reazione ai cambiamenti rappresentano due fondamentali pilastri per avere sempre i prodotti più efficienti ed efficaci che ci siano sul mercato .

Tavola nr. 15

La parcella

E’ il compenso per una prestazione certa ed immediata, che consente di usufruire di un’organizzazione di mezzi. E’ il corrispettivo di una obbligazione di “mezzi” e non di “risultato”. Viene così eliminata “l’asimmetria informativa” e quindi il pericolo insito nelle promesse e nelle previsioni del futuro.

 

Il preventivo di spesa viene calcolato in base a :

-complessità

-quantità ore lavoro

-dimensione del patrimonio

-livello di rischio

-risparmi di costi e commissioni per avere strumenti analoghi.

 

In base, grosso modo, a tutti questi fattori sarà quantificata la parcella. Unica retribuzione per il lavoro svolto. Essendo in totale assenza di conflitti d’interesse ( a differenza di altri operatori sul mercato che lavorano per una banca, sim, ecc..) non ci sono commissioni o provvigioni per vendita di prodotti.

La parcella, spesso e volentieri, si paga da sé : il disinvestimento di prodotti valutati inefficienti procura un immediato vantaggio al cliente, vengono eliminati i costi inutili ; inoltre ci possono essere altri benefici meno valutabili dal punto di vista economico ma altrettanto preziosi (ad esempio non incappare in prodotti “avariati” con seri danni al portafoglio titoli) .

La parcella è di gran lunga inferiore al risparmio che viene generato o comunque al servizio reso .

La parcella difende i risparmiatori e protegge i loro risparmi da offerte criticabili .

La parcella consiglia per il meglio, scientificamente .

L’onorario, quale compenso per l’attività di consulenza, serve per consigliare al meglio il cliente .

Tutto ciò crea coincidenza d’interessi assoluta fra il cliente ed il consulente, entrambi sono avvantaggiati.

 

E’ giusto onorare il Consulente con la parcella : è dalla parte del cliente, fa i suoi interessi . Bisogna attuare la massima tutela separando da chi produce e commercializza e da chi consiglia .

 

Il modello “fee only” genera reale valore per il cliente, e, nel sistema dell’asset management la riduzione dei margini. La conseguenza sarà : la fuoriuscita dal mercato di migliaia di operatori tradizionali o la riconversione al nuovo modello per quelli già orientati alla consulenza.

 

I fattori positivi per lo sviluppo della consulenza “fee only”, tra altro già in atto sono :

-i conti correnti online

-incremento d’utilizzo delle piattaforme online

-entrata nel mercato italiano dei più importanti gruppi bancari mondiali

-saturazione del mercato della vendita di prodotti finanziari (spesso inefficaci)

-peggioramento della qualità di prodotti gestiti (spesso inefficienti e costosi)

-avvio alla consulenza finanziaria di altre figure professionali già presenti sul mercato(ad esempio i commercialisti).

 

Miscellanea

Sulla consulenza fiduciaria

E’ il controllo che crea fiducia. I tre pilastri della fiducia sono :

-controllo dei movimenti di denaro

-controllo delle scelte d’investimento

-controllo dei dati

Il punto di partenza : il metodo scientifico :

-il meglio selezionato, diversificato scientificamente, storicamente convalidato

-il meglio preselezionato diversificato scientificamente

-il sistema migliore per l’investitore : conoscere il tutto, scegliere il meglio…continuamente

Quanti clienti sono consapevoli della seguente affermazione ?

“il rendimento è figlio del rischio e non viceversa” .

I clienti devono essere liberi di acquistare le soluzioni consigliate anche attraverso i loro canali abituali, devono avere la tranquillità di fare delle scelte veramente funzionali alle proprie aspettative ed esigenze senza conflitti d’interesse.

L’esperienza di questi ultimi anni ha convinto di non basarsi sulle logiche delle previsioni, ma di leggere il mercato e le opportunità che questo mette a disposizione. Soprattutto di costruire degli assets improntati alle esigenze, obiettivi e rischi dell’investitore nel breve, medio e lungo termine.

Infatti la logica delle previsioni ha un suo limite :

-“la logica delle previsioni non può essere ricondotta alla logica del certo. Né allora, né ora.” (Bruno de Finetti – matematico)

-“fare previsioni è difficile. Soprattutto se riguardano il futuro” (Niels Bohr – Nobel per la Fisica)

-“le probabilità sono pure raffigurazioni artificiose usate per coprire la non conoscenza delle cause reali dell’evento” (Bart Kosko – teorico della logica “fuzzy”) .

Le previsioni accompagnano la nostra vita, ma se poi si scordano i loro limiti vengono trasformate in predizioni e si parlerà di sorpresa. E’ accaduto semplicemente che la previsione era sbagliata. La parola giusta al posto di sorpresa (che non viene mai usata, nessuno ha il coraggio di dire : ho sbagliato) è errore.

 

Sulle banche , sui fondi

Spesso si ha la preferenza per la banca più vicina e comoda, la consuetudine di rivolgersi alla solita banca ; l’abitudine di seguire i consigli del solito Promotore Finanziario o Direttore della Banca , ecc.. ; di comprare i soliti fondi d’investimento.

Questo può andare bene per i servizi semplici, non per avere una consulenza finanziaria-patrimoniale completa . Per esempio i fondi d’investimento commercializzati in Italia sono più di 12.000 ; sono sicuro che quelli che scelgo sempre sono i migliori ? Ho fatto delle verifiche ?

Non c’è sistema migliore d’investimento di quello di disporre e scegliere il meglio continuamente .

Solo dei controlli scientifici , analisi comparative ed un “tecnico non di parte” possono risolvere.

I cambiamenti dei mercati finanziari impongono scelte d’investimento fatte in base a criteri scientifici e non seguendo i pareri dei singoli operatori finanziari. Solo così il risparmiatore evita grandi delusioni.

Il valore del confronto (analisi degli strumenti finanziari in essere rispetto a prodotti analoghi ed omogenei sul mercato) . Il confronto consente di conoscere e la conoscenza consente di scegliere il meglio.

I confronti hanno un valore enorme, perché consentono agli investitori di scegliere quanto di più vantaggioso offre il mercato per l’impiego delle loro risorse finanziarie e verificare come gli Intermediari scelti trattano i risparmi affidati così da poter individuare chi è meritevole della fiducia.

 

I  “principi” della Scienza dell’Organizzazione della Ricchezza

1)conoscere gli altri :

-verificare l’indipendenza di chi dà consigli (difendersi dai conflitti d’interesse) ;

-proteggersi dall’incertezza delle previsioni (il futuro nessuno lo può conoscere, tanto meno i rendimenti futuri , ricordiamoci che parlando di previsioni vince chi “le spara più grosse”) ;

2)conoscere se stesso :

– le esigenze di spesa

– gli obiettivi d’investimento

– le pretese speculative

Spesso quando si sbaglia dipende dall’errata valutazione delle proprie esigenze di spesa, degli obiettivi e specificatamente dall’errata valutazione del tempo in cui si avrà bisogno del capitale investito.

L’esatto posizionamento nel tempo del proprio investimento e la conoscenza della propria tolleranza al rischio proteggeranno l’investitore e lo renderanno razionale .

L’oscillazione dei prezzi degli strumenti finanziari sui mercati ci saranno sempre, queste non riguarderanno più di tanto chi ha investito nel lungo termine, solo accettando le oscillazioni si può accedere agli investimenti più validi e remunerativi nel tempo , non dimenticando che un migliore affare non cancella un buon affare.

3)conoscere il mercato ( precisamente conoscere i “meccanismi protettivi”)

Quest’ultimo :

-studio degli strumenti d’investimento in relazione all’esigenza-obiettivo-tempo-costo-risultato

-selezione degli strumenti in relazione alla costruzione scientifica del proprio portafoglio finanziario

-asset allocation strategica e tattica

-acquisto degli strumenti a prezzi più convenienti (scelta banca)

-controllo scientifico e monitoraggio degli investimenti

-piano assicurativo

-piano previdenziale

-la griglia (applicabile a qualsiasi strumento) :

sicurezza affidabilità

fisco

liquidità

rischio oggettivo

costo

semplicità

flessibilità

trasparenza

vantaggi vari

 

Non è lo strumento che sbaglia, ma il suo cattivo utilizzo. La scelta dello strumento deve avvenire con criteri scientifici.

 

Non si parla più di prodotti ma di criteri scientifici di scelta dei prodotti

Dal caos all’ordine : il cliente apre il cassetto dei medicinali (il suo portafoglio titoli)

inizia a buttare via : le medicine scadute, quelle inutili, le superate

mette le medicine in ordine nei singoli comparti : pronto soccorso, abituali, salvavita, pericolose

infine : compra le medicine che mancano e soprattutto capisce come si usano .

La presenza del Consulente sarà di supporto, di competenza ed opportunità continua.

Il Consulente è il depositario dei criteri scientifici .

 

Sulla Consulenza Finanziaria-Patrimoniale

Il valore della Consulenza (il particolare e l’insieme) :

-i materiali sono gli stessi ( mattoni, cemento, ecc..) però l’insieme dei materiali (il palazzo) è molto di più e vale molto di più della somma del valore dei materiali usati;

-se poi la consulenza (anziché del geom. Arzigolà) è dell’arch. Andrea Palladio (progettazione, realizzazione e manutenzione) il valore del palazzo è immensamente superiore .

Ecco il concetto di consulenza, che deve essere remunerata per ogni ulteriore servizio messo a disposizione del cliente.

 

Il consulente è il cliente stesso, mai deve essere valutato dal cliente in base all’andamento di un prodotto, bensì in base alla struttura del “palazzo finanziario” , ai criteri scientifici utilizzati, alla diversificazione proposta, all’efficienza ed efficacia delle soluzioni adottate, ai “dosaggi” consulenziali ed alle sostituzioni fornite.

 

Pensiamo se nel mondo della medicina (finanza) ci fossero solo i chimici (gestori) ed i rappresentanti (operatori finanziari).

Tremendo !

Nel mondo della finanza è così, ed è tremendo!

La mancanza dei medici (consulenti indipendenti) si fa ogni giorno più sentire; i clienti insoddisfatti dei rappresentanti (venditori di servizi finanziari) si sono rivolti ai chimici (gestori) , cadendo dalla padella alla brace.

Il medico è l’unico competente in medicina , conoscitore della composizione e struttura del corpo umano, capace di capirne la funzionalità, le carenze, i malanni…così da dare i giusti “dosaggi” consulenziali, effettuare i controlli qualitativi e proporre le sostituzioni scientifiche adeguate.

Gli operatori finanziari si sentono tutti dei consulenti (medici) !

Immaginiamo i seguenti biglietti da visita :

Dr. Paolo Rossi – medico chirurgo- rappresentante Bayer !

Dr. Gianni Verdi –medico internista- rappresentante Roche !

Eppure… esistono sul mercato !

 

In Italia, a differenza dei Paesi Anglosassoni, non è ancora ben percepito  il concetto di : conflitto d’interesse !!!!! Non solo nel mondo della finanza .

 

Per quanto riguarda la consulenza finanziaria limitata agli  investimenti avremo in sintesi :

Il servizio di base :

-individuazione degli strumenti inefficienti

-asset allocation indipendente

-ottimizzazione condizioni bancarie

-ottimizzazione aspetti fiscali

-gestione amministrativa unitaria degli strumenti

 

Le fasi operative in sintesi :

-raccolta della documentazione

-analisi dei prodotti sottoscritti

-assistenza presso la banca di fiducia del cliente

-individuazione delle esigenze e degli obiettivi

-esposizione dei criteri di costruzione del portafoglio e degli indicatori di rischio

 

Quello che segue è invece un esempio standardizzato di Consulenza Finanziaria-Patrimoniale con  proposta di valore (value proposition) ad un imprenditore di una certa età con determinate incertezze/paure e determinati bisogni/obiettivi.

 

-Incertezze palesate :

dura fatturare ed incassare

preoccupato per il futuro

ha urgenza di sistemare le cose con i figli

vorrebbe che le cose tornassero come prima

sempre più aziende chiudono

altri amici imprenditori preoccupati

banche sempre più in difficoltà

 

Da cui emergono

-paure e dolori (pain) :

perdita patrimonio

inasprimento tasse di successione

costi soluzioni passaggio generazionale troppo elevati

 

Esigenze/obiettivi

-guadagni (gain)  :

redditività patrimonio

passaggio generazionale

consulenza altamente specializzata

 

Value proposition

-soluzioni antipain :

portafoglio con perdita massima predefinita

soluzione di private insurance

contratto di assistenza legale all’interno della consulenza

 

 

 

-risposte ai gain :

portafoglio customizzato

trust

contratto di consulenza ad hoc

 

-benefici :

ridurre preoccupazioni passaggio generazionale

aumentare redditività patrimonio

riduzione pressione fiscale

 

 

 

Per approfondimenti sulle singole materie si rinvia a :

Area Principale-Check up finanziario-patrimoniale-previdenziale-assicurativo

Area Approfondimenti-Privati-Check up Finanziario  –  Pianificazione Finanziaria  –  Pianificazione Patrimoniale  –  Aziende-Pianificazione Patrimoniale  –  Direzione Finanziaria in Outsourcing  –  Consulenza Finanziaria-Patrimoniale-Integrata

Area Services-Check up Finanziario-Patrimoniale  –   Consulenza Patrimoniale  –  Consulenza su Investimenti FinanziariConsulenza Previdenziale-Assicurativa .

 

Faq’s

-Qual è in sostanza la differenza fra Consulente Finanziario e Consulente Finanziario-Patrimoniale ?

Il Consulente Finanziario si occupa prettamente d’investimenti ed è la figura più “conosciuta” anche se “abusata” come termine ; il Consulente Finanziario-Patrimoniale oltre ad occuparsi d’investimenti la sua sfera d’azione è molto più completa per brevità basta approfondire le sezioni indicate .

-Il ruolo della Pianificazione è fondamentale ?

Si, per evitare di muoversi in modo scomposto e senza una strada ben disegnata con obiettivi precisi.

-Il ruolo della Educazione Finanziaria è fondamentale ?

Si, per due motivi :

1)conoscere ed essere consapevoli ;

2)la consapevolezza ci fa riconoscere i nostri limiti , quindi ci abitua a prendere coscienza che forse è meglio affidarsi a professionisti nella materia . Del resto non si capisce perché se stiamo male andiamo dal medico per curarci e non ci curiamo da soli – se dobbiamo fare la dichiarazione dei redditi andiamo dal commercialista e non la facciamo da soli – se dobbiamo fare una causa andiamo dall’avvocato e non la facciamo da soli- allo stesso modo se dobbiamo fare una seria pianificazione finanziaria-patrimoniale ed occuparci dei nostri soldi, delle nostre tutele, del nostro futuro previdenziale dobbiamo avvalerci del professionista giusto : il Consulente Finanziario-Patrimoniale .

-Esiste consulenza senza parcella ?

Diceva uno : il gratuito mi ha sempre buggerato ! Non esiste un rapporto professionale, di qualsiasi natura, senza una remunerazione . In virtù di quest’ultima che posso pretendere un servizio, diversamente no.

-Ci sono molte figure che fanno consulenza finanziaria, anche entrando negli uffici Postali, ci si può fidare ?

Abbiamo molti dubbi sull’esperienza e competenza di certi soggetti ad espletare, come abbiamo visto, un servizio così delicato ed importante. Presupposto che le competenze ci siano (magari prendendo in esame figure un po’ più professionali tipo i private banker o i promotori finanziari) , parliamo di consulenza finanziaria pura o di consulenza finanziaria strumentale (alla vendita dei prodotti) ? Comunque è difficile che anche le figure più professionali abbiano le competenze anche “patrimoniali” . Come abbiamo visto lo Studio Associato oltre che avere le competenze finanziarie ha un approccio multidisciplinare e comunque si avvale di competenze monotematiche specialiste da parte di professionisti preparati nella singola materia .