Educazione Finanziaria e Formazione

Educazione Finanziaria e Formazione

Citiamo , come introduzione , le testuali parole pronunciate dal vice direttore generale di Banca d’Italia Dr. Fabio Panetta ad un convegno all’Università Bocconi il 27 gennaio 2016 :

“indico le  aree d’intervento su cui concentrare gli sforzi : il rafforzamento della struttura patrimoniale delle banche, l’accesso delle imprese alla borsa e al mercato obbligazionario , la promozione della domanda di attività rischiose da parte degli investitori istituzionali ed infine il miglioramento del grado di conoscenza finanziaria del risparmiatore italiano “ .

Ci soffermiamo su quest’ultima affermazione .

Da una recente indagine condotta da Standard&Poor’s in collaborazione con Gallup,Banca Mondiale ed il Global Financial Literacy Execellence Center è emerso :

il grado di alfabetizzazione finanziaria in Italia è ancora tra i più bassi in Europa , solo il 37% degli adulti italiani ha un discreto grado di conoscenza finanziaria contro il 50% della media dei Paesi dell’Unione Europea , il 55% dei Paesi membri del G7 , il 53% di quelli dell’Ocse e solo il 4% in più della media Mondiale (33%) .

Fonte : S&P Global FinLit Survey

Il mappamondo della cultura finanziaria assegna I primi tre posti a : Danimarca, Svezia e Canada ; l’Italia al 22° posto dietro rispettivamente a Zambia, Camerum e Madagascar !!!!

Negli ultimi anni si è passati da un mondo in cui i titoli di Stato e gli immobili residenziali erano in grado di garantire rendimenti elevati , senza che si percepisse il rischio effettivamente sopportato, ad uno scenario difficile da interpretare : molta volatilità,rilevanti correzioni dei corsi azionari e delle valute , ma tassi d’interesse ancora ai minimi assoluti e prospettive di ripresa da monitorare passo dopo passo .

In Italia c’è bisogno di educazione finanziaria , si tratta di una missione delicata e sempre più fondamentale per il Paese .

“Le lingue le creano i poveri e poi seguitano a rinnovarle all’infinito. I ricchi le cristallizzano per poter sfottere chi non parla come loro. O per bocciarlo”. Così nel lontano 1967 don Lorenzo Milani scriveva nella “Lettera a una professoressa”.

La barriera della lingua ( a proposito di : banca e linguaggio globale : le parole utili per evitare sorprese allo sportello sotto casa) è da sempre il primo strumento per separare chi è “dentro”, l’insider direbbero gli anglosassoni, da chi è “ fuori”, “out”. Non a caso i Greci definivano barbaro chi non capiva la loro lingua, chi per esprimersi utilizzava “un parlare di rozzo suono” .

“Risparmiare meglio” .   A giugno del 2015 la massa di risparmio delle famiglie (dati B.Italia) era pari a circa 4.000 miliardi di euro purtroppo non è sempre adeguatamente gestita , anche a causa delle carenze ancora esistenti sul fronte della cultura finanziaria .

Tanta ricchezza poca cultura : il mix esplosivo !

Mettere tutti questi soldi in mano a gente che non conosce le regole basilari della finanza , è come dare una Ferrari in mano a un autista senza patente .

Sempre da un sondaggio è emerso :

Quanti italiani conoscono il concetto di diversificazione ? Il 46%

Quanti italiani conoscono il concetto di rischio-rendimento ? Il 43%

Secondo noi sono percentuali ottimistiche .

Nuovi scenari macroeconomici , evoluzione demografica , concentrazione della ricchezza in capo alle generazioni più anziane :  grandi temi che aprono delle grosse riflessioni sulla validità dei tradizionali paradigmi della finanza . Come gli italiani approcciano ed affronteranno questi scenari di : mondo a bassa crescita , tassi reali negativi e capovolgimenti demografici ?

Spesso parlando con delle persone sulla crisi finanziaria e le ripercussioni economiche, mettono le mani davanti dicendo : “io di economia non capisco niente, non me ne occupo” .

Capisco che viene spontaneo affermare una frase del genere soprattutto per persone che non hanno nessuna cognizione, nemmeno rudimentale, con la materia ; purtroppo in questi anni di crisi finanziaria molti si sono resi conto  :  che è l’economia a occuparsi di loro, volenti o nolenti !!!!!!!

Ancora : “se vuoi far ridere il buon Dio, digli i tuoi piani” , anche John Maynard Keynes (illustre economista) vedeva l’incertezza sul futuro – una incognita a cui nessuno può scampare – alla base di ogni agire economico . Come quello di gettare qualche luce sui problemi, di separare la fuffa dalla sostanza, il grano dal loglio (ce n’è molto in giro) . Cosa significa tutto questo : che dobbiamo rassegnarci e subire gli

eventi ? Oppure sarà meglio analizzare attentamente la situazione e provare a fare qualcosa per migliorare la nostra vita ?

Ancora , Adam Smith (altro importante economista) diceva : “ci vogliono i filosofi…” perché spesso presi dalla vita non ci soffermiamo a ragionare e non avendo le conoscenze non sappiamo come risolvere alcuni aspetti economici . I filosofi al contrario, sono quelli che per mestiere hanno tempo e si soffermano a pensare e riflettere , in più hanno una grossa cultura . L’intuizione di Smith vale ancora, nel senso che il sistema educativo è uno dei grandi determinanti della “ricchezza delle nazioni” .

La cultura finanziaria è fondamentale : il rischio è che , da uno scandalo all’altro, venga inesorabilmente dissipato quel patrimonio, la ricchezza delle famiglie che ancora tiene a galla questo Paese e che tutt’ora funziona come un “welfare” privato. Servono dunque regole ferree per evitare che le banche vendano ancora prodotti spazzatura come se fossero oro. Ma serve all’Italia anche un balzo in avanti  nella classifica della cultura finanziaria.

A questo riguardo molte Istituzioni hanno o stanno assumendo iniziative in materia , fra queste la Banca d’Italia , la Consob, l’ABI ed innumerevoli altre a carattere privato . Tuttavia in assenza di una coordinata strategia la cui regia non può che essere il Parlamento con una legge ad hoc (a tal proposito vi è un disegno di legge presentato e che si stà dibattendo in Commissione Finanza ) ciascuna singola iniziativa rischia di non raggiungere la sufficiente massa critica e quindi una soddisfacente efficacia .

Il Governo è delegato ad adottare un programma che definisca una “strategia nazionale per l’Educazione Finanziaria”, con la redazione di apposite linee guida e l’adozione delle necessarie misure organizzative da parte dei ministeri che partecipano all’attuazione del programma; dovrà trasmettere annualmente alle Camere la relazione sullo stato di attuazione della strategia.

Le linee guida principali cercheranno di raggiungere le seguenti finalità :

-alfabetizzazione finanziaria

-comprensione dei rischi finanziari

-incremento consapevolezza economica di tutte le fasce e categorie di consumatori

-incremento della comunicazione e della trasparenza.

Inoltre il Comitato dovrà perseguire :

-educazione finanziaria per i giovani (con apposite linee guida che sviluppino l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale per gli studenti anche tramite tecnologie online)

-educazione finanziaria per adulti ( con apposite linee guida per la definizione di iniziative info-educative dirette agli adulti e favorire il confronto tra i soggetti attivi nel campo, garantendo la condivisione delle buone pratiche già esistenti) .

Una legge specifica potrebbe mettere in campo, accanto al coordinamento dei diversi soggetti già attivi in materia, un intervento continuo nel tempo , garantito in termini di terziarità , capace soprattutto di intrecciare educazione finanziaria ed attività svolte dal sistema nazionale dell’istruzione. In quest’ambito appare anomalo il disinteresse della scuola .

Lo psicologo tedesco Gerd Gigerenzer , scienziato cognitivo del Max Plank Institute for Human Development di Berlino , sostiene che nell’attuale società complessa “l’alfabetizzazione al rischio” sia divenuta altrettanto indispensabile del leggere e dello scrivere nei secoli passati . I titoli dei suoi scritti evidenziano la sua attenzione verso i temi di : Imparare a rischiare ; Come prendere decisioni giuste ; Quando i numeri ingannano ; Imparare a vivere con l’incertezza .

Con la legge sulla MIFID del 2007 si pensava che il questionario di profilatura risolvesse molte questioni .

Ciò non è stato : domande generiche e fuorvianti , “autodiagnosi”, normativa poco incisiva ; queste sono alcune delle falle nei moduli che i clienti firmano allo sportello . Il questionario che dovrebbe far capire la conoscenza e la propensione al rischio dei risparmiatori raramente ci riesce , per non parlare poi del fatto di prendere poco sul serio il questionario e lasciare agli altri la compilazione con l’effetto di produrre una valutazione completamente erronea ; morale in banca si sbaglia il nostro identikit .

Parafrasando la visita presso un medico questi come si comporta se non ci conosce ? Ci tempesta di domande prima di fare una diagnosi . Il questionario MIFID che le banche fanno compilare ai clienti proprio con questo obiettivo nel 99% dei casi non capisce nulla di loro . Le profilature dei clienti non corrispondono mai alla realtà dei fatti . Cause : le banche sono in una situazione di conflitto d’interessi , le domande sono spesso malposte , i clienti prendono il documento superficialmente.

Il questionario MIFID potrebbe essere un valido punto di partenza per evitare truffe , ma soprattutto per investire con consapevolezza , solo delineando bene il profilo del cliente l’intermediario può capire quanto conosca e quanto tolleri i rischi degli strumenti finanziari che gli vengono proposti .

Purtroppo il questionario MIFID non raggiunge questo obiettivo : non definisce con precisione i singoli profili di rischio, né gli strumenti finanziari accessibili a ciascuno di essi, non dà indicazioni sulla frequenza con cui il questionario andrebbe aggiornato , la profondità dell’intervista e le modalità operative variano da banca a banca in quanto ogni intermediario applica la normativa a modo suo nell’ambito delle linee guida che comunque lasciano troppa discrezionalità . Infatti se parliamo di consulenza e gestione di portafogli l’intermediario deve fare una verifica di appropriatezza ed adeguatezza ed esaminare obiettivi d’investimento, situazione finanziaria, livello di rischio che il cliente è disposto ad assumere ed esperienza d’investimento (quindi una valutazione più complessa). Se invece si parla di semplice collocamento ed esecuzione di un ordine si deve verificare solo l’appropriatezza (valutazione più semplice) . Infine se parliamo solo di esecuzione di ordini (molto tipico delle piattaforme online ) l’intermediario non è tenuto a fare nessun test !

Così ai poco informati finiscono i titoli più rischiosi !

Un discorso a parte merita quando il cliente “al dettaglio” (in linea di massima sempre definito così e  quindi con maggiori cautele) passa a “professionale”(con minori garanzie) : anche qui l’intermediario deve analizzare questa richiesta e accertare l’effettivo cambio di categoria con una serie di domande specifiche ed analisi delle risposte , se alla fine di questo percorso tutto è in ordine può dare via libera .

Ma come si possono evitare i danni con il questionario ?

Stando all’erta se le domande sono soggettive o se prevedono “autodiagnosi”  ovvero quesiti generici .

Un individuo che auto-definisce la propria tolleranza al rischio risente di una serie di condizionamenti emotivi : la difficoltà di auto-rappresentarsi correttamente , il grado di autostima, l’immagine che vuole rappresentare a se stesso ed agli altri , le aspettative implicite che lo portano a sovrastimare le proprie capacità . Morale : le risposte sono fuorvianti ed errate causa le domande mal poste che non sono dirette (un esempio su tutto : invece di chiedere al cliente qual è la sua propensione al rischio chiedendo di barrare la casella alta , media o bassa , bisogna chiedere in maniera più diretta : quanto è disposto a perdere nei prossimi sei mesi ? ) .

Il questionario MIFID , che molti risparmiatori liquidano come una procedura meramente formale, è in realtà un’occasione per definire il rischio che si è in grado di sostenere e  permette di costruire un portafoglio in modo coerente con i propri bisogni ed obiettivi .

Diversamente , è un mero strumento per scaricare le responsabilità dell’Intermediario sullo stesso cliente .

L’irrazionalità nel settore degli investimenti è stata molto studiata ed è definita come : Behavioral Finance tradotto : Finanza Comportamentale .

Di seguito dei brevi estratti .

Conosci te stesso : “Chi conosce molte cose è sapiente, chi conosce se stesso è il più saggio degli uomini” (Socrate) .

Decisioni, emozioni, cervello e denaro (a tal riguardo è utile conoscere i famosi cavalli neri e bianchi di Platone) : Gran parte del nostro cervello è fatta in modo da sostenere i processi automatici .Ed è un bene : se non riuscissimo a gestire in modo automatico diversi compiti, non potremmo guidare l’auto e contemporaneamente parlare con il passeggero o camminare mangiando un gelato. Tali processi, infatti, lavorano in parallelo, velocemente e con grande efficienza. Sono processi “economici” , nel senso di parsimoniosi; infatti ci “costano” poco ma, proprio per questo, non sono flessibili , soprattutto, sono difficili da controllare volontariamente .

Al contrario , i processi controllati sono attivati deliberatamente . Lavorano in serie e sono lenti ma

flessibili . Richiedono consapevolezza, sono spesso accessibili per introspezione ed esplicitabili . Usano procedimenti logici “passo a passo” e possono essere appresi . Richiedono uno sforzo cognitivo e attivano la memoria di lavoro . Sono questi processi che ci consentono, per esempio, di fare una somma matematica .

Nella vita reale gran parte delle nostre decisioni quotidiane sono quindi determinate da un’incessante negoziazione tra processi automatici  e processi deliberati .

Paura ed avidità : Rudyard Kipling nella sua splendida poesia “IF” consigliava di trattare la vittoria e la sconfitta allo stesso modo : due “uguali impostori” !

Siamo molto più sensibili alla differenza tra 5 e 10 piuttosto che tra 1000 e 1005 ?

Perdere fa più male .

L’avidità attiva i cosiddetti centri della ricompensa ; la paura è uno stato emozionale anticipatorio che ci prepara ad agire , basta un momento di panico per mandare a monte in un batter di ciglia una lunga e ben congegnata strategia d’investimento .

“Scorciatoie” mentali ed illusioni ottiche : le persone tendono a sovrastimare le probabilità di eventi salienti o familiari , illusioni da cui dipendono molti nostri errori ; la percezione visiva è figlia di un processo automatico che ci mette in rapporto con l’ambiente esterno e che ci consente di risolvere molti compiti in modo intuitivo ( e spesso fuorviante)  ; le “trappole mentali” condividono molte delle caratteristiche delle illusioni percettive : sono sistematiche, prevedibili, persistenti e tendono a colpire tutti : profani ed esperti .

IL costo della pigrizia : perché nelle nostre scelte economiche quotidiane spesso ci inganniamo ? Perché siamo pigri .

Abbiamo visto che l’elaborazione delle informazioni e la presa  delle decisioni è presieduta da un misto di emozioni, intuizione e ragione . A intuizione e ragione corrispondono due distinti sistemi che per semplicità e comodità li chiameremo : Premio Nobel Kahneman  –  Sistema 1 e Sistema 2  .

Le operazioni del Sistema 1 (intuizione) sono rapide, automatiche, associative, approssimative, poco costose in termini di sforzo , difficili da controllare e modificare .

Le operazioni del Sistema 2 (ragionamento) al contrario sono lente, seriali, costose in termini di sforzo, deliberatamente controllate e potenzialmente governate da regole che possono essere apprese ( ad esempio la matematica, il calcolo delle probabilità, la logica formale, l’analisi costi-benefici, la massimizzazione dell’utilità, ecc…)

La qualità delle nostre scelte e delle nostre azioni dipende dalla relazione tra i due sistemi , da come la nostra mente riesce a dirimere eventuali conflitti tra di essi .

In definitiva l’intuizione (Sistema 1 ) è nulla senza il controllo .

Di seguito si sintetizzano 10 trappole mentali per risparmiatori-investitori inconsapevoli :

-“Se vinco è merito mio, se perdo delle circostanze”

-“So tuto mi”

-“Chi lascia la strada vecchia per la nuova….”

-“Superman”

-“L’ho sempre saputo” (ovvero investire con il senno di poi)

-“Domani mi metto a dieta”

-“Invertendo l’ordine dei fattori, il prodotto….  cambia “

-“Stregati dai piccoli numeri”

-“Più regressione e meno superstizione”

-“Comportamenti contagiosi”

Gestire l’avversione alla minusvalenza e fuggire dal noto :  “effetto gregge” .

Tutti comprano e tutti vendono senza alcuna specifica valutazione di quello che stanno facendo .

Infatti ogni risparmiatore-investitore si deve dare delle regole e dei limiti .

Spesso si sa comprare ma non si sa vendere (soprattutto se con la vendita si realizzano delle minusvalenze ) in quanto non si vuole accettare la perdita ( le statistiche dicono che così facendo si realizzino delle perdite difficilmente recuperabili diversamente da una perdita fino al 20% ; la matematica insegna che una perdita del 50% ha bisogno di un guadagno del 100% ! ) .

Spesso si perde per mancanza di regole e metodologia infarcite di emotività che portano a bei disastri .

In questo un buon consulente permette di calmierare gli effetti emotivi e di seguire delle metodologie . Infatti il consulente non fa miracoli della serie :  fa andare bene il mercato ; ma aiuta il risparmiatore-investitore a non commettere errori grossolani di analisi e di valutazione estromettendosi dall’effetto “gregge” = così fan tutti .

E’ agevole verificare che il concetto di pericolo e di rischio sono differenti e che quest’ultimo , nel linguaggio comune ed in quello specialistico , è sempre connesso alle probabilità . Per consentire agli investitori-risparmiatori  di decidere se entrare o meno nella scommessa , è necessario indicare con che probabilità vincerà( e quanto) e con che probabilità perderà (e quanto) .

Uno degli elementi forse più trascurati nell’ambito del processo decisionale per le scelte d’investimento è l’aspetto psicologico ; la realtà dei mercati finanziari , invece, insegna che sovente la componente psicologica tende ad avere il sopravvento sulla razionalità ed il rigore dell’approccio economico fondamentale , al punto che qualcuno sottolinea come per operare sui mercati finanziari possa essere più di aiuto la scienza di Sigmund Freud che non quella di Adam Smith .

Capisci cosa vuoi davvero : “Il successo è ottenere ciò che si vuole. La felicità è volere ciò che si ottiene”(Ingrid Bergman) .

Perché si risparmia e si investe ?

Le risposte possono essere tante , per bisogni oggettivi e soggettivi ed ognuno se le può dare da sé .

Bisogna tenere solo in debito conto che :

1)Oggi più che mai è fondamentale dedicare più tempo alla cura dei propri investimenti, magari dedicarne molto e/o comunque avvalersi di un consulente in aiuto .

2)Bisogna rendere esplicito a se stessi lo scopo, il perché si investe .

In ultimo , l’importanza di darsi un metodo indicandosi degli obiettivi concreti e raggiungibili .

Di seguito dieci regole per risparmiatori-investitori consapevoli :

-Inizia ad investire appena puoi

-Ricordati di investire seguendo un metodo, considera i tuoi risparmi non come un insieme indistinto ma come suddivisi in diversi investimenti

-Non credere di sapere tutto sui mercati finanziari e sulla borsa in generale

-In ogni caso, non investire nel mercato azionario(o, se lo fai, sii ben consapevole dei rischi) i soldi che ti servono nei prossimi due-tre anni

-Sii paziente, in particolare se stai ragionando su orizzonti temporali di lungo periodo

-Investi solo su quello che capisci

-Diversifica i tuoi investimenti, non ti innamorare di un singolo prodotto

-Cerca di tenerti informato(senza farla divenire un’ossessione)

-Ricordati che stai investendo e non scommettendo

-Cerca il giusto compagno di viaggio (Consulente)

Conosci il territorio :  “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” (Seneca) .

“in economia gran parte della saggezza consiste nel sapere ciò che non sai” (John Kenneth Galbraith) .

Per territorio s’intende : come funzionano i mercati, l’economia , la macro e micro economia , gli indici , ecc.. . Le dinamiche sono tante e le variabili in gioco molteplici e seppur lontane dalla nostra vita quotidiana possono  influenzarla pesantemente (un esempio :  il famoso “Euribor” il compagno di viaggio dei nostri prestiti, mutui, fidi bancari , ecc…)   Occorre essere laureati ad Harvard o alla Bocconi ?  No , basta conoscere alcune nozioni fondamentali , utili per capire , almeno in parte le cause che determinano e le scelte consapevoli da effettuare magari con l’aiuto di un esperto al proprio fianco .

L’acquisto o la sostituzione/vendita di un prodotto ha bisogno di un ragionamento a monte .

Oggi è più conveniente acquistare un titolo obbligazionario a cedola fissa o a cedola variabile ?

Mi indebito a tasso fisso o a tasso variabile ? E se lo faccio per quanti anni ?

Siamo in un trend di economia espansiva o depressiva ? Mi conviene comprare azioni o obbligazioni , oppure in che misura percentuale do più prevalenza alle une rispetto alle altre ?

A tutte queste domande si può rispondere : dipende a che livello oggi sono i tassi : bassi o alti ? a che livello è l’inflazione ? potrebbe salire o continuare a scendere ? Sull’indebitamento valgono le stesse cose ; inoltre :  per quanti anni mi devo indebitare ? posso fare una previsione ?  e se non posso , in base all’attività che svolgo  posso modificare nel futuro le mie entrate ?  Ecc…

Un discorso a parte meritano le obbligazioni . Le azioni mi danno l’ansia ; le obbligazioni sono sicure e non perdono mai !

Purtroppo negli ultimissimi anni , fra scandali , bail-in , fallimenti , ecc :

si è disintegrata l’illusione del rischio zero .

Non esiste un prodotto valido e meno valido . Ogni prodotto ha i suoi pregi e difetti e bisogna sceglierlo in base agli obiettivi, esigenze e rapporto rischio-patrimonio di ognuno di noi .

Non è lo strumento che sbaglia ma il suo cattivo utilizzo

Scegli il compagno di viaggio (Consulente) : “Diffida della falsa conoscenza, è molto peggio dell’ignoranza” (Vox Populi) .

Come scegliere il consulente finanziario ?

In questa scelta possono entrare in gioco diversi fattori , anche soggettivi, elenchiamo gli oggettivi più importanti :

-evitare chi è palesemente incompetente, chi è evidentemente in mala fede, chi promette cose che per definizione non potrà mantenere perché non dipendono da lui .

-fidarsi solo di chi si è guadagnato la tua fiducia ( non affidarsi mai totalmente e controllare sempre , il controllo ed il riscontro aumenta ed accresce la fiducia) .

Ovviamente quando parliamo di consulente , parliamo del medico di fiducia ; assolutamente da non confondere con il rappresentante della Casa Farmaceutica .

Seguono delle tavole che possono eliminare le paure del breve termine e le illusioni delle previsioni .

Il sistema è vecchio , ma sempre attuale . Una volta lo si poteva adottare solo sui fondi comuni d’investimento, oggi con le piattaforme informatiche e con la grossa riduzione dei costi di transazione può essere utilizzato anche con strumenti tipo gli ETF ed azioni  . Può essere usato anche come investimento parallelo alle forme previdenziali per assicurarsi un capitale da utilizzare successivamente per versamenti in un’unica soluzione su una polizza rendita e/o fondo pensione e/o per altre necessità future.

Tavola nr.12

Si chiama   P A C  –  Programma d’accumulo capitale  :

Si parla di MIFID2 attesa per il 2017 (salvo rinvii) : gli intermediari dovranno dotarsi di specifiche procedure volte  a una maggiore tutela dei risparmiatori . Revisione dei questionari e dei profili degli investitori .

Forse non servono rivoluzioni : bastano poche domande ben fatte e soprattutto risposte veritiere ed applicare con maggiore incisività, e non per mero formalismo, le normative .

Rischio reale e rischio percepito , strategie per evitare gli abbagli :

-bisogna conoscere gli scenari probabili che caratterizzano i nostri risparmi

-saper valutare i pericoli senza perdere le opportunità

-il signor Rossi non è in grado di valutare insieme rischio e rendimento

-“dubitare” delle proprie idee per avere una valutazione oggettiva

-il confronto tra asset è essenziale

I numeri rilevano che le famiglie , troppe volte si muovono secondo logiche e dinamiche lontane dai modelli teorici degli economisti e non sempre investono/adoperano efficacemente le proprie risorse : il comportamento finanziario delle famiglie e i criteri con cui selezionano gli strumenti messi a loro disposizione dall’industria per curare investimenti e ricchezza devono cambiare . Una sfida per tutti gli attori del settore .

Il primo passo per investire consapevolmente sta nell’impostare subito sul binario corretto il dialogo con chi ci propone gli strumenti .

Il risparmiatore deve farsi spiegare le operazioni senza aver paura di apparire impreparato.

Quando si entra in una filiale di banca, all’ufficio postale o comunque presso un qualsiasi intermediario abilitato occorre sempre partire dal presupposto che l’interesse dell’intermediario finisce laddove inizia l’interesse del cliente .

Chiamatelo budget, esigenza di liquidità o come volete, il problema è sempre lo stesso e puntualmente si ripresenta : c’è un evidente conflitto fra l’interesse dell’investitore ad ottenere un servizio adeguato e l’interesse della banca ad incassare commissioni .

Attenti ai budget , niente deleghe : occorre tenere sempre presente che chi vende prodotti finanziari “della casa” è incentivato a farlo. Mai lasciare deleghe vaghe o, peggio, documenti “in bianco” firmati .

Domande e domande , giuste per non sbagliare : chi è dietro la scrivania ha il dovere di fornirvi tutti i chiarimenti possibili , in modo onesto e competente e dichiarare nell’eventualità i vari e potenziali conflitti d’interesse . Se vende un bond o un fondo della casa deve dichiarare quanto ci guadagna . In caso contrario : è restio a rispondere alle domande , ha un atteggiamento arrogante e poco propositivo e non chiarisce e risponde alle domande anche a quelle apparentemente più impertinenti ; non sta offrendo un buon servizio al suo interlocutore.

Il percorso del risparmiatore per essere sempre tutelato dovrebbe seguire :

-porsi la domanda : cosa voglio farne del mio denaro ?

-bisogna chiarirsi bene le idee su questo punto poi porsi degli obiettivi realistici

-dopo la check list dei propri bisogni è necessario decidere se investire ed in che modo

-sconsigliandosi il fai da te per chi non ha tempo e competenze

-presupponendo sempre che ad un rendimento alto corrisponde un rischio maggiore

-si passa poi alla raccolta delle informazioni

-successivamente ci si deve far consegnare le proposte precontrattuali ed analizzarle attentamente magari con l’ausilio di un Consulente

-infine se tutto a posto procedere .

Un esempio sono i rischi celati dai conti “innocui “ : si tratta dei conti di deposito .

Tale strumento , pur trattato come strumento d’investimento , non è assoggettato alla direttiva MIFID e non costituisce strumento finanziario nell’accezione prevista nel Testo Unico della Finanza (TUF) .

Cosa significa ? Che è privo di rischi ?

No , è assoggettato anch’esso al rischio Bail-in !!!!!!!!!

Quindi bisogna valutare se congrua la cifra che s’investe e soprattutto gli indicatori di solvibilità dell’Istituto di Credito a cui si stanno affidando i nostri soldi .

Le banche per i motivi su esposti lo stanno proponendo a man bassa  , come al solito per propri interessi .

L’industria del risparmio gestito ( Fondi Comuni d’Investimento) dopo una fase che possiamo definire pioneristica (1984-1994) che ha visto nascere il settore  è seguita la fase dello sviluppo con parziale sostituzione dei fondi italiani con quelli esteri con relativa stabilizzazione fino al 2007 ; da tale data fino a circa tre anni fa c’è stata una fase regressiva . Oggi assistiamo ad una generalizzata ripresa .

Bisogna comunque tenere presente che le case di Gestione devono migliorare la loro offerta e soprattutto ottenere risultati di gestione profittevoli per il cliente che investe (dati statistici dicono che l’80% dei Fondi sul mercato non battono i loro benchmarck di riferimento) . Capiamo molti risparmiatori delusi di certe scelte , il problema e che anche i fondi comuni vanno scelti bene e con oculatezza ma soprattutto vanno monitorati costantemente ed eventualmente sostituiti .

Per questo motivo negli anni a venire due fattori potranno dare una grossa mano ai risparmiatori :

a)la consulenza finanziaria che può dare una maggiore informazione , educazione e consapevolezza delle proprie scelte e che quest’ultime siano in linea con i propri obiettivi-esigenze-rischi (purtroppo ad oggi , sempre da ricerche specifiche, sappiamo che il risparmiatore la utilizza poco (13% delle famiglie) dando maggiore credibilità alla propria autonomia  , alla propria famiglia  , a parenti ed amici ;

b)l’altro fattore l’aumento della tecnologia a disposizione della finanza : piattaforme d’investimento più evolute , conti on line , servizi di analisi , piattaforme di consulenza ; però questi strumenti , utilissimi in quanto aumentano l’informazione la tempestività dell’operatività ed abbassano i costi , devono essere sempre utilizzati con al fianco un esperto , diversamente ci si può fare molto male .

Altri due settori molto importanti sono :

a)la previdenza , anche qui lo Stato garantisce sempre meno , è il  singolo individuo che deve provvedere al suo fabbisogno e/o alla sua integrazione con modelli specifici che assicurino domani lo stesso gettito economico di quando si lavorava ; anche questo settore ha bisogno di essere stimolato maggiormente e preso in seria considerazione dagli italiani ;

b)la possibilità di accedere a delle forme di finanziamento delle aziende medio –piccole con due vantaggi : da parte delle aziende per sostenersi e sostenere l’impianto economico e sociale con maggiore occupazione e benessere , dalla parte del risparmiatore la possibilità di avere ritorni sul capitale investito sul medio-lungo termine maggiori rispetto ad altre forme d’investimento .

Un cenno ai conti online.

Negli ultimi anni questo genere di conti hanno avuto un grosso successo .

Hanno dei vantaggi indubbi che possiamo riassumere : semplicità ed efficacia , comodità, risparmio notevole di costi .

Svantaggi : sicurezza (bisogna attenersi a poche ma fondamentali accortezze) , fai da te .

Su quest’ultimo punto vorremmo soffermarci .

Sovente il cliente si fa prendere la mano utilizzando prodotti derivati e/o a leva oppure andare in “Overconfidence” (premio Nobel Khanemann 2002 : che studiò la troppa sicurezza nelle proprie convinzioni che spesso possono risultare errate ) .

Crediamo che la tecnologia e l’informatizzazione producono notevoli vantaggi , sicuramente i pregi sono maggiori dei difetti , tuttavia riteniamo che sia indispensabile , per un buon utilizzo dello strumento , avvalersi di una guida come un consulente finanziario . Infatti lo strumento è un mezzo , ma l’analisi , i mercati , la pianificazione , la scelta degli strumenti , l’operatività , l’assistenza continua ed il monitoraggio delle scelte effettuate son ben altra cosa .

Vorremmo concludere il settore del risparmio-investimento dicendo che questi rappresentano una risorsa preziosa sia per le famiglie , per le imprese , per lo Stato , per tutto il sistema economico Paese .La sua difesa e promozione è fra le finalità tutelate dalla Carta Costituzionale .

Lodevole il fatto che recentemente siano sorti sempre più siti e corsi di educazione finanziaria . A tal proposito è in dirittura d’arrivo alla Commissione Finanza della Camera una proposta di legge con il titolo di : “Disposizioni concernenti la comunicazione e la diffusione delle competenze di base necessarie per la gestione del risparmio privato “ . Speriamo che si faccia presto !

Lasciando il mondo degli investimenti e del risparmio , entriamo nel settore dei finanziamenti .

Anche questo settore non è affatto trascurabile , anzi per certi versi contrarre un debito a volte se non fatto con oculatezza può portare a grossi squilibri famigliari . Spesso e volentieri ci si reca in Banca pensando di avere un consiglio giusto , una “consulenza” ; purtroppo in questi anni di crisi parecchi si sono accorti di aver fatto scelte sbagliate , di essersi indebitati troppo , di non essere stati consigliati bene . Anche questo settore ha bisogno di conoscenze . Ad esempio in questo momento nel contrarre un prestito è meglio scegliere un tasso variabile o uno fisso ? E per quanti anni l’uno e l’altro qualora possa avere un mix ?

Come possiamo notare dipende da come ci muoviamo,  che sia il campo degli investimenti-risparmio , oppure il campo della previdenza o il campo dei finanziamenti, c’è bisogno di cultura , informazione , formazione finanziaria ; è quel plus che ci consente di commettere meno errori, capire se una cosa va fatta in un modo oppure in un altro .

In questo senso , informazione ,educazione e consulenza finanziaria ricoprono un ruolo ancora più rilevante e possono essere considerate gli ingranaggi di un motore che utilizza il risparmio come carburante per creare valore sostenibile .

Seguono elenco di  singoli argomenti che saranno trattati prossimamente  nel sito al riguardo dell’ “educational finanziaria” :

-La grande Crisi , cosa ci ha insegnato .

-Oltre la Crisi cosa ci deve far riflettere .

-Lezioni per il futuro.

-Kit di sopravvivenza del Risparmiatore.

-Io ci provo.

-La psicologia nel vivere quotidiano.

-Come scegliere il Consulente giusto.

-Costruire la ricchezza di famiglia.

-Tecniche d’investimento.

-La bussola per il risparmiatore.

-Il risparmio truffato.

-Banche : come muoversi.

-Bail In : il salvataggio delle banche .

-Conoscere i mercati.

-Gestire il risparmio : la protezione .

-Gestire il risparmio : l’investimento.

-Costruirsi un buon portafoglio.

-Come gestire un portafoglio titoli.

-Investire nelle aspettative.

-Interpretare i rendiconti finanziari.

-Come guadagnare in borsa.

Bisogna distinguere fra Educazione Finanziaria e Formazione .

Il primo è dedicato al risparmiatore-investitore e/o utente bancario-assicurativo , ovvero il Cliente che si avvale del Consulente . Quest’ultimo durante il percorso insieme al Cliente compie un’opera anche di educazione . Infatti fin dalle prime battute spiega il perchè ed il per come si devono affrontare determinate cose , le domande inerenti i bisogni e gli obiettivi inquadrano già delle risposte in termini generali , il rischio viene percepito  nel modo giusto , si acquisisce una maggiore consapevolezza data principalmente da una maggiore conoscenza . Successivamente si passa alle risoluzioni e quindi ai diversi prodotti scelti onde poter realizzare i propri obiettivi , scegliendo i prodotti si effettua una analisi specifica ed un approfondimento della conoscenza degli stessi . Nel tempo al verificarsi di certi eventi si possono approfondire maggiormente le tematiche economiche dalle quali scatuiscono i loro effetti , l’evolversi dei mercati e la loro lettura , il costante monitoraggio ed aggiornamento dei prodotti .

Tutto questo fa sì che il Cliente acquisisca sempre di più conoscenza e consapevolezza delle proprie scelte .

La sommatoria  della conoscenza e della consapevolezza porta ad una maggiore conoscenza ed autorevolezza .

La Formazione è qualcosa di più professionale ed è ovviamente rivolta a Professionisti ed Operatori del settore che a loro volta replicheranno nella loro attività proprio per servire al meglio i clienti che seguono o seguiranno .

Di seguito illustriamo I mini corsi riservati ai risparmiatori-investitori.

Educazione Finanziaria di base

Con i seguenti argomenti :

-riconoscere i rischi reali legati agli investimenti proposti dai vari Intermediari

-capire quali sono i rischi annessi al tuo conto corrente o conto di deposito

-gestire i tuoi risparmi in maniera consapevole

-conoscere le caratteristiche e i rischi dei principali strumenti finanziari

-utilizzare i diversi prodotti coerentemente con le proprie esigenze, obiettivi e profilo di rischio

-scegliere gli strumenti finanziari sul mercato con un rapporto costo/rendimento efficiente.

Educazione Finanziaria avanzata

Con i seguenti argomenti :

-le principali tecniche di gestione dei portafogli

-le conoscenze necessarie per creare un asset allocation in linea con i propri obiettivi

-gestire consapevolmente i propri risparmi

-imparare ad utilizzare gli strumenti più innovativi

-evitare di commettere gli errori più comuni nella gestione degli investimenti

Finanza Personale

Con i seguenti argomenti :

-conoscere i principali strumenti previdenziali e assicurativi presenti sul mercato

-operare una corretta pianificazione finanziaria a livello famigliare

-analizzare i prodotti in grado di tutelare il patrimonio personale, famigliare, aziendale

-scegliere il prodotto giusto in base alle proprie esigenze

-evitare di acquistare prodotti costosi ed inefficienti

Di seguito indichiamo i corsi riservati ai professionisti della materia con indicazione sintetica degli argomenti maggiormente trattati :

-Area Generale

a)Il sistema finanziario e suo funzionamento durante la Grande Crisi ; l’instabilità sovrana europea ed i suoi effetti sul sistema finanziario ; la BCE e le risposte alla crisi europea ;

b)il contratto di assicurazione e di riassicurazione ; i prodotti assicurativi ; aspetti collegati al contratto d’assicurazione ; le regole di comportamento dell’intermediario assicurativo ; la tutela del contraente assicurato ;

c)i principali rami danni : incendio, furto, infortuni, coperture RC , salute, assistenza e tutela legale ; i concetti fondamentali dei rami danni ; l’adeguatezza nell’offerta assicurativa dei rami danni ;

d)rami vita : le funzioni delle assicurazioni vita ; aspetti peculiari delle assicurazioni vita ; polizze vita e diritto successorio ; l’adeguatezza dell’offerta assicurativa nei rami vita ;

e)la relazione negoziale con il cliente : la pianificazione e l’analisi preliminare ; il processo di pianificazione , la preparazione ; l’approccio al cliente ; la comunicazione verbale e non verbale ; la comunicazione efficace ; la negoziazione ; la gestione del prezzo ; la conclusione della trattativa ; il servizio ;

f)approfondimenti sulle polizze di tutela legale : concetti giuridici ; le controversie e l’iter processuale ; le caratteristiche della polizza ; le diverse soluzioni assicurative ; la gestione del sinistro ;

g)le polizze multiramo : evoluzione del comparto e dell’offerta assicurativa ; la doppia proprietà delle polizze multiramo : protezione ed opportunità ; aspetti gestionale della polizza ; aspetti legali e fiscali della polizza multiramo ;

h)la fiscalità dei prodotti assicurativi e previdenziali : le caratteristiche del contratto assicurativo ; la tassazione delle rendite finanziarie ; gli aspetti fiscali dei prodotti assicurativi ; la fiscalità applicata alle fasi del contratto ; la tassazione delle polizze stipulate da un soggetto titolare di partita iva ; la fiscalità nella previdenza complementare ; normativa di riferimento e caratteristiche delle forme pensionistiche complementari ; ambito di applicazione tributaria ed agevolazioni della previdenza complementare ;

i)cultura e governo dei rischi : i rischi ; i principali rischi bancari ; il processo di gestione del rischio ; il Sistema dei Controlli interni e la vigilanza prudenziale ; la normativa prudenziale sui rischi bancari .

-Area Consulenza Patrimoniale :

a)costruzione e  sviluppo del patrimonio ;

b)tutela e trasmissione del patrimonio ;

c)il processo di consulenza : proattività e relazione con il cliente ;

d)Wealth Management e Family Office .

-Area diventare Consulenti Finanziari

a)Diritto del mercato finanziario , degli intermediari e disciplina all’attività di Consulente Finanziario;

b)Nozioni di matematica finanziaria ed economia del mercato finanziario , pianificazione finanziaria , finanza comportamentale ;

c)Nozioni di diritto privato e di diritto commerciale ;

d)Nozioni di diritto tributario riguardanti il mercato finanziario ;

e)Nozioni di diritto previdenziale ed assicurativo .

-Area trasparenza bancaria

a)La trasparenza delle operazioni bancarie e dei servizi bancari : principi generali, finalità ed ambito d’applicazione ; informativa precontrattuale e gli annunci pubblicitari ; informativa contrattuale ; la corretta comunicazione al cliente ; le regole in caso di comunicazione a distanza .

b)La trasparenza dei servizi di pagamento : applicazione ; informazione precontrattuale per i servizi di pagamento ; modifiche al contratto , recesso e spese applicabili ; le comunicazioni al pagatore ed al beneficiario .

c)Trasparenza e credito ai consumatori : generalità ; il processo di affidamento e le fasi precontrattuali ; la gestione post contrattuale .

Un ultimo cenno , per far capire ancora meglio l’importanza del settore , è il mercato del lavoro :

una recente ricerca specifica  ha individuato quelle aree dove crollerà e crescerà l’occupazione fra il 2015 ed il 2020 nei maggiori Paesi Industrializzati : il declino maggiore lo avrà il settore amministrativo ; la crescita più forte sarà nel settore finanziario .

Per utili approfondimenti tematici rimandiamo all’ Area Guide, all’Area Principale Consulenza Finanziaria ed alle Aree Approfondimento Privati Check up finanziario , Pianificazione Finanziaria, Pianificazione Patrimoniale, Investimenti .

 

FAQ’s

-Cos’è la Finanza Comportamentale ?

Finanza ed economia comportamentale sono discipline correlate che applicano la psicologia cognitiva alla comprensione delle decisioni economiche e delle loro ripercussioni sui prezzi di mercato e sull’allocazione delle risorse. Studiano la mancanza di razionalità da parte degli operatori economici. I modelli studiati integrano i risultati della psicologia cognitiva con l’economia neoclassica. Il lavoro più importante è quello scritto da Kahneman (Nobel per l’economia nel 2002) e Tversky nel 1979 . E’ una disciplina sempre più seguita .

-Cos’è “l’overconfidence” ?

Fa parte della finanza comportamentale negli scritti di Kahneman , consiste : l’idea che il proprio giudizio sia migliore rispetto a quello che è in realtà; porta  l’investitore a sentirsi più capace, abile rispetto agli altri . Una “malattia” che può avere conseguenze importanti sugli assets, portafogli e decisioni  d’investimento .

-Cos’è il “phishing” ?

Attività illegale che punta ad ottenere dati sensibili : numeri di carte di credito , password, ecc.. . Non bisogna mai inserire, a richieste varie via web, questi dati sensibili. Anche per gli acquisti su internet sarebbe buona norma utilizzare carte prepagate con plafond limitati, in caso di frode si limitano i danni .

-Cos’è la “Sharing Economy” ?

Abbiamo forse già sentito parlare dei seguenti siti :

-www.airbnb.com (affitto case)

-www.uber.com (tassisti)

-www.blablacar.com (trasporto)

In pratica condivide e/o utilizza i beni e/o mezzi in comune con notevoli risparmi di costi annui .

-Cos’è il “Criptocurrencies” ?

E’ lo scambio del “bitcoin” . Moneta elettronica generata collettivamente dalla rete . E’ , a differenza ormai delle valute più conosciute tipo dollaro, euro, ecc.. senza più copertura di oro rispetto ai volumi in commercio, una moneta reale come l’oro . Il bitcoin e altre valute digitali che stanno nascendo, uniscono la caratteristica di moneta reale ad un protocollo di scambio efficiente che presto rivoluzionerà il modo con cui effettuiamo le transazioni finanziarie ( per approfondimenti :  https://bitcoin.org/it )